mantieni in salute il tuo corpo

mantieni in salute il tuo cervello

no alle droghe

DRONET

Network Nazionale Sulle Dipendenze

Informazioni sulle droghe e sulle dipendenze in generale


Vai ai contenuti della pagina  |  Vai al menu' della pagina  |  Home Dronet  |  Credits Dronet  |  News e Comunicazioni  |  Pubblicazioni  |  Community

Effetti Prenatali

 
La madre di Jonha era dipendente da eroina. Subito dopo la nascita, era evidente che Jonha fosse in astinenza. I suoi movimenti agitati e il pianto persistettero per i primi due giorni e non c'era nessuno che potesse fare qualcosa per consolarlo. Si è graffiato la faccia tentando di mettersi le mani in bocca. Le sue ginocchia e i gomiti erano escoriati a causa dei suoi movimenti agitati. I muscoli nelle sue sottili gambe erano così rigidi che erano difficili da raddrizzare per mettergli il pannolino. Fonte:  www.cmiproject.net




Una piena comprensione degli effetti dell'esposizione prenatale del feto alla droga sono noti.Gli studi dimostrano che le varie sostanze stupefacenti possono provocare parti prematuri, basso peso alla nascita, diversi problemi comportamentali e disfunzioni cognitive.

SOSTANZE CHE CAUSANO DANNI AL FETO


ESPOSIZIONE PRENATALE ALLA MARIJUANA E SUCCESSO ACCADEMICO ALL'ETÀ DI DIECI ANNI

I ricercatori dell'Università di Pittsburgh hanno riportato i loro ultimi risultati da uno studio longitudinale su un gruppo di bambini esposti in utero a marijuana. In questo studio, le donne sono state intervistate in merito alla loro modalità di assunzione di sostanze alla conclusione di ogni trimestre di gravidanza e altre volte durante lo sviluppo del bambino. I bambini sono stati valutati sullo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo a 8 e 18 mesi, ed a 3, 6, 10, 14 e 16 anni dalla nascita. Questo rapporto fornisce i dati sul successo accademico all'età di dieci anni (sono stati valutati 606 bambini), usando il Wide Range Achievement Test-Revised (WRAT-R),  il sub-test di comprensione della lettura Peabody Individual Achievement Test-Revise (PIAT-R) e i rapporti specifici degli insegnanti sulle prestazioni del bambino a scuola. Le donne utilizzatrici di marijuana e alcol erano in una condizione socio-economica bassa, con diploma di scuola superiore e distribuite ugualmente in termini di razza etnicità (caucasica ed afroamericana). L'esposizione ad una o più sigarette di marijuana al giorno durante il primo trimestre di gravidanza era predittivo di deficit nei risultati di lettura ed ortografia del Wrat-r ed una valutazione più bassa nelle valutazioni degli insegnanti delle prestazioni dei bambini. Queste associazioni persistevano quando l'ambiente familiare, il rapporto razza/etnicità, condizione socio-economica ed esposizione prenatale alla sostanza venivano controllati. All'utilizzo di queste sostanze nel primo trimestre di gravidanza sono state associate calo delle performance legato ad ansia e depressione nei bambini. L'uso di marijuana nel secondo trimestre  è stato associato con risultati meno brillanti, inferiori a quelli attesi ad esempio nella lettura. L'esposizione ad alcol durante il primo e secondo trimestre era predittivo di valutazioni più basse dell'insegnante sulle prestazioni scolastiche in generale, mentre abusare di alcolici nel secondo trimestre porta ad insuccessi nella lettura. Non vi è interazione tra esposizione prenatale alla marijuana ed esposizione all'alcol. Ciascuno era un fattore predittivo indipendente delle prestazioni scolastiche. I ricercatori hanno confrontato i loro risultati con quelli di altri studi che riportavano a coorti su di un gruppo esposto alla marijuana nella vita prenatale e hanno discusso i possibili motivi per le differenze trovate dai due studi sui risultati nelle prestazioni scolastiche. I ricercatori inoltre hanno discusso i limiti dell'analisi e la generalizzabilità dei loro risultati. Goldschmidt, L., Richardson, G.A., Cornelius, M.D., and Day, N.L. Prenatal Marijuana and Alcohol Exposure and Academic Achievement at Age 10. Neurotoxicology and Teratology, 26, pp. 521-532, 2004.


RISULTATI COGNITIVI DI BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE ESPOSTI ALLA COCAINA IN FASE PRENATALE

I ricercatori della Case West University segnalano che i bambini che hanno un'età inferiore a quattro anni e sono stati esposti a cocaina nella vita prenatale hanno risultati significativamente più bassi su alcune specifiche misure dell'intelligenza rispetto ai bambini che non sono stati esposti alla droga. I due gruppi non differivano in performance generali, verbali e sulle prestazioni generali del Q.I., anche se per i bambini esposti era meno probabile avere un Q.I. sopra la media. I risultati dello studio inoltre indicano che ambienti familiari intelletualmente stimolanti possono interessare positivamente lo sviluppo del cervello e diminuire gli effetti dell'esposizione prenatale alla cocaina. A 4 anni, 190 bambini esposti alla cocaina e 186 non esposti, sono stati esaminati con le scale del Wechsler Preschool e Primary Scales of Intelligence-Revised. Questi test hanno rilevato che i bambini esposti hanno risultati più bassi dei bambini nei test specifici di informazione, abilità aritmetica, e nella comprensione dell'oggetto (riflesse nelle abilità visivo-spaziali). Nelle abilità aritmetiche, i ragazzini esposti alla cocaina hanno ottenuto risultati più bassi rispetto alle ragazze e ai ragazzini non esposti. I ricercatori inoltre hanno confrontato due gruppi di bambini esposti alla cocaina, cioè, 148 bambini esposti alla cocaina che vivono con la loro madre biologica o altre parenti, e 42 bambini esposti alla cocaina che vivono in colleggi o con famiglie adottive. Hanno trovato che il 25% dei bambini esposti alla cocaina che vivono con le loro madri o parenti hanno avuto risultati nelle prove di Q.I. in generale più bassi di 70, paragonabile solo al 10% dei bambini esposti alla cocaina che vivono in colleggi o addottati. I ricercatori segnalano che i sanitari o chi si prende cura dei bambini nei colleggi sono più istruiti e hanno ottenuto risultati migliori nelle prove di intelligenza e nel vocabolario rispetto ai tutori che sono membri della famiglia. Risultati supplementari indicano che l'essere adottati è stato associato con un tasso più basso nel ritardo mentale nei bambini esposti alla cocaina, malgrado il fatto che questi bambini fossero stati esposti a quantità di cocaina due volte maggiori   nell'utero e che i bambini esposti in ambienti più stimolanti hanno ottenuto risultati nel Q.I. simili ai bambini non esposti. I risultati di questo studio confermano e supportano in maniera consistente i risultati di altri studi che esaminano l'esposizione prenatale alla cocaina dimostrando deficit specifici ma non globali sul quoziente d'intelligenza.  I risultati inoltre danno risalto a quanto a quanto importante sia esaminare l'ambiente dei bambini per valutarne il progresso inerente allo sviluppo di quelli esposti alla droga ed inoltre ipotizza che sia positivo intervenire con i bambini che sono stai esposti alla droga nella vita prenatale. Singer, L.T., Minnes, S., Short, E., et al. Cognitive Outcomes of Preschool Children with Prenatal Cocaine Exposure. JAMA, 291(20), pp. 2248-2456, 2004.